LE IPOACUSIE E LE RIPERCUSSIONI SOCIALI E RELAZIONALI
Sergio Cabodi, specialista in Geriatria, Irene Chianale, specialista in tecniche audioprotesiche, Paolo Porcù, specialista in Otorinolaringoiatria, Francesco Scaroina, specialista Medicina Interna affronteranno il tema “Le ipoacusie e le ripercussioni sociali e relazionali”. I disturbi uditivi rappresentano un problema sia personale sia medico e sociale e hanno una incidenza di oltre 10% della popolazione. Nell’adulto, spesso alle soglie della senilità, l’ipoacusia può produrre difficoltà relazionali, una perdita importante dei rapporti sociali e familiari e una inevitabile rinuncia alla partecipazione attiva alle proposte della vita di comunità. Le persone affette da ipoacusia, hanno quasi sempre un modo di pensare condizionato da questa invalidità e gli effetti psicologici della sordità sono condizionati da fattori personali e sociali, sono in relazione alla gravità della perdita uditiva, alla classe sociale d’appartenenza, alla professione svolta e dall’epoca di manifestazione del deficit: soprattutto nei primi anni di vita o in età avanzata. Una ridotta capacità uditiva determina una cattiva discriminazione della parola e a questa difficoltà il debole d’udito reagisce in maniera sbagliata o non reagisce affatto. Spesso la frustrazione che ne deriva favorisce l’isolamento e il risultato finale è uno stato di intro-versione e auto-emarginazione.