CHE COSA RIMANE DELL'AMERICA DI JFK?
Eccezionalmente alle ore 18.30 di martedì 5 dicembre, Maurizio Molinari, Direttore La Stampa, affronterà il tema “Che cosa rimane dell’America di JFK? ll 29 maggio scorso cadeva il centenario della nascita di John Fitzgerald Kennedy, il presidente della Nuova Frontiera, dei diritti civili, della più drammatica crisi della guerra fredda. L’America di Kennedy fu spazzata da un vento forte, una scossa di entusiasmo che contagiava tutti, soprattutto i giovani e li spronava ad avere una speranza, perché in lui era facile identificarsi. Era un’icona e lo è ancora. E lo era la sua intera famiglia, portatrice di valori e immagini rassicuranti. Nei suoi anni di presidenza, JFK ha avuto modo di dimostrare la sua straordinaria levatura per come affrontò la crisi cubana dopo l’invio dei missili sovietici sull’isola: assistito soltanto dal fratello Bob, Kennedy impedì ai suoi generali di puntare le testate atomiche. Fu uno degli eventi più bruschi nella vita politica americana, ma il Presidente scelse di evitare la guerra. Ecco la grande forza di John Kennedy usare la potenza americana in modo positivo e mai distruttivo. Usarla per la cultura, l’istruzione, le scuole, per rafforzare le alleanze, mai in termini di aggressione. Sempre con una visione di pace. In 50 anni, la leggenda dei tre fratelli, John, Robert e Ted e la leggenda delle loro mogli si è appassita tra scandali e tragedie. Tutti uomini e donne di esemplari pubbliche virtù, che fecero sognare non solo l’America ma il mondo intero. “Oggi l’America ha un Presidente che, in un solo anno, ha fatto scelte molto discutibili” – dichiara Giancarlo Bonzo, ad del Centro Congressi Unione Industriale Torno – “incertezza e confusione hanno caratterizzato il suo percorso politico finora senza precedenti. Con Trump due stili umani e politici diversi; ma c’è anche qualche affinità? Maurizio Molinari saprà condurci in un percorso per valutare che cosa rimane del Presidente della nuova frontiera, dei diritti civili e di altri sogni”. L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, che fornirà i crediti formativi ai colleghi secondo la piattaforma nazionale per l’aggiornamento professionale