LE PRIME APPLICAZIONI PRATICHE DELLA BLOCKCHAIN DOPO I BITCOIN
La serata inaugurale vedrà la partecipazione del notaio Remo Morone che recentemente ha concluso nel capoluogo piemontese il primo rogito immobiliare in Bitcoin. Il giovane professionista, dialogando con Vincenzo Aguì, ricercatore e co-founder di Helperbit e Bruno Ruffilli, giornalista de “La Stampa”, parlerà di “Le prime applicazioni pratiche della blockchain dopo i bitcoin”. Tra pochi giorni sarà il decimo anniversario della nascita del Bitcoin. Era infatti il 31 ottobre 2008 quando il famoso paper “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System” venne pubblicato da un autore tuttora sconosciuto sotto lo pseudonimo Satoshi Nakamoto descrivendo le linee guida per la creazione della prima moneta virtuale decentralizzata resa sicura da complessi meccanismi crittografici. Uno dei pilastri costitutivi del Bitcoin è la blockchain, ossia un database che viene mantenuto da tutti i partecipanti alla rete e che contiene tutte le transazioni effettuate dall'assegnazione della prima moneta. Nuove monete vengono generate automaticamente seguendo un algoritmo predefinito che caratterizza l'evoluzione della base monetaria nel tempo. Al di là dei suoi ambiti di applicazione, la blockchain non rappresenta solo una nuova tecnologia, ma un vero e proprio nuovo approccio culturale basato su una cultura open che non necessita di intermediari ma esige trasparenza e nuove regole sociali, e che, soprattutto, è potenzialmente in grado di ribaltare i mercati e i business model a cui siamo abituati.