Torino capitale del Ducato di Savoia
giovedì Torino fino al 1091 era stata capoluogo di una grande marca, estesa dal Piemonte centrale alla Liguria, voluta dall’imperatore Ottone I. L’ultima esponente della dinastia arduinica, Adelaide, attraverso il matrimonio con Oddone di Moriana-Savoia instaurò rapporti con poteri transalpini.Ma erano rapporti rigorosamente privati, lo Stato alpino dei Savoia non nacque in quel momento. Per circa due secoli Torino, governata insieme da vescovi potenti e da un fragile comune, perse la sua centralità, mentre la dominazione signorile dei Savoia si spingeva fino ad Avigliana.
I conti sabaudi arrivarono definitivamente a Torino nel 1280, con Tommaso III, esponente del ramo piemontese che divenne il principale con il fratello di Tommaso, Amedeo V, vicario dell’imperatore Enrico VII all’inizio del Trecento.
I domini sabaudi, con un coordinamento precario, si allargavano sui due versanti alpini, e furono unificati in una struttura statale coerente (ma policentrica) nel 1418 da Amedeo VIII, che nel 1416 aveva ottenuto il titolo ducale.
Torino era capoluogo importante ma regionale di una parte della struttura amministrativa del ducato, che per “piemontesizzarsi” in modo significativo dovette attendere la fine del medioevo. Non a caso fu Emanuele Filiberto (1553-1580) a trasferire da Chambéry a Torino il centro governativo e a fare di Torino la nuova e unica capitale.
Interviene Giuseppe Sergi, Professore di Storia Medievale all'Università degli Studi di Torino